Mitilicoltura in mare

 

 

 

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  • SCELTA DEL SITO

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La mitilicoltura in mare aperto, svincolata dalle lagune e dalle zone riparate, presenta sia notevoli vantaggi, sia svantaggi:

  • evita il rischio di infestazioni,

  • migliora la qualità del prodotto,

  • migliora i tempi di allevamento,

ma al tempo stesso le strutture per l'allevamento sono più complesse in quanto si devono considerare:

  • il moto ondoso,

  • le correnti,

  • il vento.

 

L'individuazione di un sito per l'allevamento richiede perciò la valutazione di molti fattori:

 

PROFONDITA'  - Le sospensioni per l'allevamento non devono mai toccare il fondo, ma essere almeno a 4 metri dal fondo; un fondale troppo profondo richiederebbe ormeggi più ingombranti e immersioni subacque di controllo più pericolose.

CORRENTE - La corrente è importante perchè trasporta il nutrimento (è accettabile al massimo una corrente di 2 nodi), ma se è troppo forte:

  • complica la lavorazione,

  • provoca la formazione di bisso consistente,

  • provoca fenomeni di sfregamento tra le calze.

 

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ORIENTAMENTO - I filari devono essere disposti in modo perpendicolare alla costa, in senso trasverso alla corrente, con canali di accesso tra i filari di almeno 50 m. di larghezza.

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QUALITA' DELL'AMBIENTE - La salubrità di un luogo è legata alla presenza di rifiuti urbani, industriali e agricoli. La presenza di "coliformi fecali", non nocivi per l'uomo, è però indicativa della probabile presenza di altri germi patogeni.

 

NEMICI DEI MITILI - Il mitilo conosce tre tipi di nemici: i predatori, i competitori e i parassiti.

 

PRESENZA DI ALTRI TIPI DI ALLEVAMENTO - Le larve dei mitili si possono fissare sulle vicine installazioni provocando:

  • l'appesantimento di ormeggi e reti di gabbie per l'allevamento di pesci,

  • nelle zone ad ostricoltura si fissano sul sacco a rete ed ostacolano il passaggio dell'acqua.

INFRASTRUTTURE A TERRA - Occorre scegliere il sito anche considerando la possibilità di avere un ormeggio vicino, di un molo al quale poter accostare un veicolo su cui caricare, tramite nastri trasportatori il  prodotto, un locale vicino al luogo di scarico per immagazzinare e preparare il materiale.

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CONCESSIONE DEMANIALE - La mitilicoltura comporta un uso esclusivo dello specchio acqueo, occorre perciò  che venga rilasciata un concessione demaniale marittima.

 

  • DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO

I filari in uso nelle acque dell'Adriatico, pur rispettando alcuni canoni generali, si differenziano per alcune particolarità tecniche derivanti da quelli francesi.

Con la nascita di centri in grado di fornire consulenza alla progettazione e realizzazione dei filari, si è avuta una maggiore omogeneità degli impianti, anche se in alcuni casi il progetto originario è modificato dai pescatori stessi in base alle loro esperienze.

ANCORAGGI hanno il compito di mantenere in posizione il filare e per questo devono avere un peso adeguato, una buana aderenza al fondale ed un solido anello di ormeggio e sono di vario tipo:
  • MASSO DA SCOGLIERA del peso di 6-12 t a forma piana; al centro viene praticato un foro entro cui viene fatto passare un tondino di ferro di diametro 40 mm che da una parte serve da anello di ormeggio e dal lato opposto viene saldata una piastra in ferro per impedire l'uscita dal blocco. Inconvenienti sono: la poca regolarità nella forma può creare una scarsa aderenza dovuta ad una superficie di appoggio non uniforme e la presenza di un unico anello per l'ormeggio.

  • MANUFATTI IN CEMENTO DI TIPO MARINO il peso dipende dal tipo di fondale su cui deve essere installato (5-10 t)  presenta vari anelli per l'ormeggio.

  • ANCORE INFISSE SUL FONDO vengono utilizzate per fondali di tipo fangoso profondi non più di 4 - 6 metri. Questo tipo di ancoraggio è conveniente per il ridotto costo dell'ancora, ma l'istallazione, pur essendo poco costosa, richiede condizioni meteomarine ottimali e tempi lunghi. (In una giornata di lavoro è possibile sistemare 10 ancore, mentre un motopontone sistema 30 corpi morti).

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ORMEGGIO di filari svolge due funzioni: trattiene la struttura per impedirle di sviare con la corrente, il vento e le onde e fa tendere il filare.

L' ormeggio diretto è costituito da quattro parti principali:

  • corpo morto,

  • spezzone di catena lungo circa 3 metri (va spesso controllata perchè  soggetta a continui sfregamenti da parte della sabbia e degli anelli che la costituiscono e all'arrugginimento),

  • cima di collegamento,

  • galleggiante .

 

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MATERIALE - La scelta del materiale per la costituire la ventia deve considerare:

  • punto di rottura,

  • resistenza allo sfregamento,

  • basso coefficiente di allungamento,

  • resistenza ai raggi ultravioletti.

La fibra più usata negli impianti di recente costruzione è il poliestere perchè soddisfa gran parte delle caratteristiche precedentemente esposte, mentre il poliammide (nylon) presenta un notevole coefficiente di allungamento che potrebbe produrre con il passare del tempo lo sfregamento dei mitili sul fondo e il polipropilene presenta un costo contenuto a fronte di caratteristiche meno pregiate.

GALLEGGIANTI - Inizialmente venivano usati cubi in polistirolo che erano però scarsamente impermeabili, si appesantivano, poco resistenti agli agenti esterni (urti, beccate dei gabbiani); frequente è tuttora l'uso di taniche di plastica che però sono poco resistenti alla pressione con il rischio quindi di affondamento della ventia. (poco igieniche perchè, seppur pulite, possono presentare impurità non meglio definite). Attualmente si usano appositi galleggianti in polietilene.   60
NATANTI PER GLI ALLEVAMENTI - Non esiste un battello che possa essere adibito contemporaneamente al trasporto e al lavoro nei vivai, né un'imbarcazione valida per tutte le coste. I natanti sono modificati dai mitilicoltori a seconda delle loro esperienze ed esigenze personali. Le imbarcazioni di maggiori dimensioni hanno delle attrezzature ausiliarie per facilitare alcune operazioni come il sollevamento dei filari che avviene con l'ausilio di un verricello, con un rullo posto a poppa dell'imbarcazione utilizzato per mantenere in guida la ventia lungo il fianco dell'imbarcazione, con un rullo di trascinamento munito di un rampino per il recupero della ventia.  

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PARCHI GALLEGGIANTI DELLA COSTA TRIESTINA - Parallelamente alla costa, in una zona protetta dai venti di Scirocco e Libeccio, si sono realizzati delle long-line costituite da 4 filari paralleli composti ciascuno da 10 filari galleggianti legati l'uno all'altro ogni 10 metri da 3 ventie. Ad ogni ventia sono attaccate le calze distanti tra loro 50 cm.

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Parco galleggiante nel Golfo di Trieste.

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Schema del parco