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I primitivi abitanti dei bassi fondali litoranei praticando
la pesca avevano osservato un processo costante che si verificava in tutte le lagune, nei bassi fondali e nelle
foci dei fiumi per cui, in certi mesi dell'anno, alcune specie di pesci allo stato neonato entrano attraverso le bocche di porto (MONTATA), trovano in essa il loro pascolo
ottimale e si accrescono.
In altri periodi escono (CALATA) dalla laguna o per riprodursi, o per sfuggire alle gelate invernali, o ad un'acqua
troppo calda d'estate.
Da queste osservazioni è scaturita l'elaborazione di sistemi di cattura e in seguito di recinzione di vasti tratti
salmastri nei quali il pesce restava intrappolato al momento della discesa verso il mare.
Nelle valli a seragia
lo specchio d'acqua viene circondato con una parete continua,
saldamente fissata costituita da pali, "grisiole" e
pertiche legate tra loro; il livello delle acque interne dipende
quindi da quello delle acque esterne. Nella
foto vediamo un raro biotopo di valle da pesca che conserva
arginature semichiuse attraversabili dal flusso di marea. Si nota
la linea di argini in terra inframmezzati da ampi tratti di grate
che hanno preso il posto delle antiche "grisiole".
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Le valli da pesca della laguna veneta sono soprattutto delle
valli ad argini
costituite da uno specchio d'acqua che viene circondato con argini e dighe di terra provviste di strutture particolari.
Le attuali
geometrie delle valli ad argini risalgono alla metà
dell'Ottocento.
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